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Opera d'arte realizzata da Nicoletta Candiani con denim dell'azienda Candiani Denim

SAC: un viaggio nel tempo

É il 1938, ci troviamo a Robecchetto con Induno, un piccolo paese in provincia di Milano immerso nel cuore del Parco del Ticino.

Luigi Candiani fonda la Tessitura Robecchetto Candiani (TRC Candiani), una piccola impresa con quattro dipendenti che produce tessuti destinati alla realizzazione di abiti da lavoro, detti “massaua”.

Quello che allora Luigi non sapeva è che negli anni la sua azienda sarebbe cresciuta tanto da diventare una delle più note produttrici di denim a livello mondiale.

Facciamo un salto temporale: ci troviamo sempre a Robecchetto, ma questa volta siamo nel 2021.

Quattro generazioni hanno guidato l’azienda apportando ciascuna innovazioni e miglioramenti.

Negli anni ’50 Primo Candiani, figlio di Luigi, eredita l’attività. Sotto la sua guida, nel periodo del boom economico, lo stabilimento viene ampliato e la produzione implementata: alla produzione del “massaua” si affianca quella del denim. Vent’anni più tardi, in seguito al successo ottenuto dai blue jeans sul mercato europeo, l’intera capacità produttiva della tessitura viene orientata unicamente alla filatura del denim.

Negli anni ’90 Gianluigi prende il posto del padre. In quegli anni il denim si era diffuso massicciamente in tutta Europa: i jeans erano diventati un capo alla moda. Per far fronte al vorticoso aumento della domanda Gianluigi acquista nuovi macchinari, più avanzati ed efficienti. Inoltre, inizia a sviluppare una nuova tipologia di tessuto più morbida che darà origine ai noti jeans comfort stretch. Sotto la sua guida il nome Candiani inizia ad essere associato a livello globale alla produzione di premium denim. Gianluigi decide così di cambiare il nome dell’azienda in Candiani Denim, così che sia di più facile memorizzazione anche per il mercato estero.

Oggi l’azienda è guidata da Alberto, che rappresenta la quarta generazione. Come i suoi predecessori, anche Alberto ha fatto fare un ulteriore passo avanti all’azienda. La parola d’ordine è innovazione sostenibile: grazie ad un attento processo di ricerca e sviluppo Candiani ha brevettato Coreva, il primo jeans elasticizzato al mondo completamente biodegradabile e compostabile. Inoltre, sempre sotto la guida di Alberto, Candiani si è aperta ai consumatori finali dando loro la possibilità di creare e personalizzare in ogni dettaglio il proprio capo presso il Candiani Denim Store di Milano.

Quella piccola azienda nata nel Parco del Ticino si è così affermata negli anni a livello mondiale, arrivando a rifornire alcuni tra i brand di moda più prestigiosi e costruendosi un nome che è sinonimo di Made in Italy, qualità e sostenibilità.

Parallelamente allo sviluppo del prodotto e dell’azienda, sono cresciuti anche i dipendenti che da quattro sono diventati più di cinquecento.

La crescita esponenziale ha reso necessario un cambio di stabilimento, dal primo capannone si è passati a ben due impianti: il primo, sempre a Robecchetto, e il secondo nella sua frazione, Malvaglio.

Candiani ha mantenuto salde le sue radici nel paese in cui è nata, ma cosa c’è ora nel posto in cui tutto ha avuto origine?

Da tessitura a spazio d’arte contemporanea

Il primo stabilimento della tessitura è stato riconvertito in un centro artistico culturale da Nicoletta Candiani, appassionata d’arte e scultrice che ha recuperato la struttura originaria del bisnonno.

L’obiettivo? Ristrutturare i capannoni che hanno dato lavoro a numerose famiglie di Robecchetto, creando un luogo di aggregazione sociale e di divulgazione culturale.

Entrando al SAC – Spazio Arte Contemporanea, ad accoglierti vi è un’opera realizzata da Nicoletta che rimanda immediatamente alle origini del posto: il protagonista assoluto infatti è il denim dell’azienda di famiglia.

La visita procede poi nello spazio espositivo che occupa la parte più antica del capannone. L’estetica originale è stata mantenuta e là dove una volta si trovavano i macchinari per produrre prima il massaua e poi il denim, ora sono esposte mostre di arte contemporanea.

La casa del nonno di Nicoletta è invece diventata una residenza d’artista volta ad ospitare gli artisti interessati ad esporre per il periodo necessario alla realizzazione delle opere e, naturalmente, della mostra.

Il legame della famiglia Candiani con il territorio e con i suoi abitanti è importante e duraturo, e al fine di valorizzarlo ulteriormente il SAC organizza attraverso la Fondazione Primo Candiani laboratori artistici gratuiti dedicati a tutti i cittadini.

Tra gli eventi ospitati c’è stata anche la mostra realizzata dalla classe III A nell’ambito di Rob.Net: We Care. Puoi leggere qui il racconto della giornata, a cui hanno partecipato anche le altre classi terze!

Mi occupo di comunicazione e sostenibilità. Nel tempo libero sono una fiera coltivatrice di un orto 100% sostenibile a km 0.

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Robecchetto con Induno (MI)

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