PNRR inviato alla Commissione Europea
Lo scorso 30 aprile, dopo aver ricevuto l’approvazione del Parlamento, il Governo ha inviato il Piano Nazionale per la Ripresa e Resilienza (PNRR) alla Commissione Europea.
L’approvazione dei primi Piani è prevista per il 18 giugno, durante la riunione del Consiglio Economia e Finanza (Ecofin).
Se -come confidano i vertici del Governo- il nostro Piano sarà uno dei primi ad essere depositato, ci sono buone possibilità che venga approvato già in questa data.
Il che significa che l’Italia potrebbe accedere alla prima tranche di anticipo delle risorse in programma, prevista per luglio.
I fondi previsti dal PNRR
Il totale degli investimenti previsti dal PNRR ammonta complessivamente a 222,1 miliardi di euro: 191,5 miliardi finanziati attraverso il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, lo strumento chiave del piano Next Generation UE (NGEU) e 30,6 miliardi attraverso il Fondo Complementare.
Inoltre, al totale degli investimenti previsti dal Piano (221,1 miliardi) si aggiungono i 13 miliardi del React EU.
Tale somma sarà suddivisa tra le sei missioni previste dal Piano:
- digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo con 49,1 miliardi
- rivoluzione verde e transizione ecologica con 68,6 miliardi
- infrastrutture per una mobilità sostenibile con 31,4 miliardi
- istruzione e ricerca con 31,9 miliardi di euro
- inclusione e coesione con 22,5 miliardi
- salute con 18,5 miliardi.
Gli importi indicati comprendono sia i fondi stanziati dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, sia dal Fondo Complementare.
La missione più consistente dal punto di vista economico è quella relativa alla rivoluzione verde e transizione ecologica. Come avevamo già visto qui, in quest’ambito il PNRR prevede anche investimenti e riforme in materia di economia circolare e di gestione dei rifiuti.
L’obiettivo finale è migliorare la capacità di gestione efficiente e sostenibile dei rifiuti e il paradigma dell’economia circolare.
Affinché ciò sia possibile a questo obiettivo sono stati dedicati 2,1 miliardi suddivisi tra la realizzazione e l’ammodernamento di impianti di gestione rifiuti e lo sviluppo di progetti “faro” di economia circolare.
Tra questi vi è il Programma Nazionale per la Gestione dei Rifiuti, volto a raggiungere gli obiettivi previsti dalla nuova normativa europea e nazionale.
La posizione degli Italiani
I fondi previsti per il PNRR dalla Commissione Europea sono considerevoli e insieme ad opportunità di miglioramento portano con sé anche dubbi e timori.
L’indagine «La certificazione accreditata al servizio del Recovery Plan» (disponibile qui), condotta dal Censis in collaborazione con Accredia, ha fatto luce sui pensieri degli italiani.
La preoccupazione principale, condivisa dal 75,5% degli intervistati, è che la pressione di spendere in fretta i fondi elargiti dall’UE porti ad una riduzione dei controlli e a una conseguente illegalità.
Il 56,4% sostiene che le risorse vadano sì spese rapidamente, ma vi è necessità di meccanismi affidabili che verifichino il rispetto di norme e regole.
Il 30,4% è disposto ad accettare rallentamenti, purché siano garantiti controlli ferrei da parte dello Stato.
Mentre una percentuale -per fortuna- esigua, il 6,5%, ritiene i controlli debbano essere sacrificati a favore della celerità.
Si tratta di timori comprensibili e condivisi. Da una parte vi è la necessità di accelerare l’attuazione del Piano, dall’altra quella di assicurarsi che tutto venga svolto nel pieno rispetto della legge.
La nostra opinione è in linea con quella della maggior parte degli intervistati: giusto accelerare, ma con meccanismi che verifichino il rispetto delle norme.
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