Sperimentazione RENTRi: noi ci siamo
Il Registro Elettronico Nazionale sulla Tracciabilità dei Rifiuti (RENTRi) nasce in attuazione della direttiva UE 2018/851, recepita in Italia dal decreto legislativo 116/2020. La direttiva, infatti, evidenziava la necessità di un registro nazionale nell’ambito delle politiche in materia di economia circolare.
Il Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) ha dunque avviato la sperimentazione di un sistema per la tracciabilità della circolazione dei rifiuti adottando il RENTRi.
Grazie al supporto dell’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali, di Unioncamere e del sistema camerale italiano è stato realizzato un prototipo semplificato al fine di dare il via ad una sperimentazione preliminare.
Alla sperimentazione RENTRi stiamo partecipando anche noi e vogliamo raccontarti di cosa si tratta e perché abbiamo scelto di aderire.
La nostra esperienza con la sperimentazione
Il RENTRi rappresenta lo strumento necessario per passare da un registro cartaceo stampato e vidimato ad un formato elettronico gestito direttamente da software. Niente più stampa quindi, e possibilità di visionarlo in qualsiasi momento da qualsiasi postazione.
Chi si occupa di gestione rifiuti si ricorderà il SISTRI, il precedente Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti archiviato ormai nel 2019. Anche al tempo avevamo aderito alla sperimentazione e la nostra opinione è che l’idea sottostante sia la medesima. Questa volta però la sperimentazione sembra essere gestita in modo tale che tutti coloro che hanno deciso di aderire arrivino fino alla fine del percorso. Ai partecipanti è infatti richiesta una partecipazione molto attiva e, qualora vi siano dei problemi, è richiesto di segnalarli.
La sperimentazione è stata aperta ad aziende di tutta Italia e di diverse impostazioni: insieme a noi partecipano aziende produttori di rifiuti, trasportatori, impianti e grandi aziende produttrici di software per la gestione dei rifiuti.
Le associazioni di categoria hanno raccolto le adesioni ad inizio 2021, a marzo dello stesso anno si è partiti con l’entrata in funzione del nuovo applicativo digitale per la vidimazione dei formulari, il ViViFir. Ad aprile è stata la volta della definizione dei registri di carico e scarico elettronici, successivamente si è passati alle fasi di verifica della compilazione e della trasmissione dei dati sulla tracciabilità.
Con il nuovo anno, da gennaio 2022, l’utilizzo del RENTRi è stato esteso ad altre aziende.
La sperimentazione RENTRi prevede la presenza di un’area di prova con un’autenticazione tramite accesso forte al fine di tutelare i dati sensibili delle aziende. Sono quindi richiesti SPID o carta elettronica di un delegato aziendale per il primo accesso, successivamente lo stesso sistema per i sub-delegati indicati.
Ad oggi tutte le aziende che partecipano come prototipo stanno facendo la registrazione nell’area demo.
All’interno sono presenti due sezioni:
- Anagrafica degli iscritti, che raccoglie anche le autorizzazioni ambientali
- Tracciabilità, che raccoglie i dati annotati nei registri e nei formulari.
Poiché si tratta ancora di una sperimentazione, in caso di errori riguardanti compilazione o invio elettronico dei dati non sono previste sanzioni, e la versione classica cartacea rimane quella a valenza normativa.
Inoltre, vi è un gruppo dove scambiarsi informazioni e notizie e chiedere assistenza tecnica nel caso di problemi.
Noi abbiamo scelto di aderire per avere una voce attiva e pratica su quanto verrà deciso e per aiutare i nostri partner di filiera una volta che il RENTRi sarà esteso a tutte le aziende.
L’impegno richiesto è consistente, ma siamo certi che questa esperienza porterà vantaggi a tutti i soggetti interessati nel futuro utilizzo. Inoltre, una volta a regime, porterà ad una miglior tutela dell’ambiente.