È dal 1988 che si tiene il Festival di Scacchi di Robecchetto con Induno, un evento organizzato dal circolo scacchistico Cavalli&Segugi che da anni sosteniamo.
Come ci racconta Graziano Ottolini, socio fondatore del circolo, la gara partita è a livello locale per diventare negli anni una delle competizioni più importanti fra quelle proposte in Italia nel periodo natalizio.
Dal 26 al 29 dicembre in occasione della 33° edizione si riuniranno a Robecchetto anche giocatori provenienti dalla Croazia, Francia, Filippine, Israele e Spagna.
Persone diverse tra loro per età, provenienza, carattere e professione.
È vero, si tratta di uno sport prevalentemente maschile che premia la prontezza di ragionamento tipica dei giovani, ma a differenza di quanto si possa pensare non esiste un’unica tipologia di giocatore.
Il mondo degli scacchi altro non è che uno spaccato della società, ciò che accomuna tutte queste persone così diverse tra loro è la passione per questo sport. È la voglia di mettersi alla prova, di vincere, di distruggere metaforicamente l’avversario.
Gli scacchi non sono solo un gioco, sono uno sport fatto di strategia, intuito, studio, gestione del tempo e determinazione a raggiungere l’obiettivo.
Vige la regola del qui ed ora, si va dritti alla meta senza lasciarsi influenzare dalle mosse precedenti, ma studiandole in vista delle prossime partite. Si impara dagli errori senza lasciare che compromettano il presente.
Tutte caratteristiche che, a nostro avviso si ritrovano tanto negli scacchi, quanto nel fare impresa.
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